Show-ha Shoten! 4
La serie Show-ha Shoten! è pubblicata da Planet Manga
TERZO APPUNTAMENTO CON IL MANGA CHE SVELA LE REGOLE DELLA RISATA
Dura la vita dell’aspirante comico! Già far ridere la gente non è uno scherzo; in più, per vincere le selezioni di uno dei più importanti concorsi del settore, Azemichi e Taiyo devono riuscire a divertire il pubblico più di tutte le altre coppie di comici…
L’ARDENTE SHONEN MANGA IN CUI FAR RIDERE… È UNA COSA SERIA!
Due ragazzi cercano di sfondare come duo comico. Il primo è un geniale umorista con il terrore del pubblico. Il secondo, incapace di ideare gag, è un vero e proprio fenomeno sul palco. Disegni di Takeshi Obata (Death Note, Bakuman., Hikaru no Go) e testi di Akinari Asakura
Show-ha Shoten! IL NUOVO MANGA DISEGNATO DA TAKESHI OBATA, L’ARTISTA DI DEATH NOTE
Death Note, altre informazioni sull’opera di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata
Un Quaderno della Morte è un quaderno immaginario dotato di poteri soprannaturali. E’ stato inventato da Tsugumi Ohba e Takeshi Obata per l’omonimo manga. Il quaderno ha l’ aspetto e le dimensioni comuni ad un qualunque quaderno a righe scolastico.
Il suo potere consiste nell’essere in grado di uccidere qualunque persona a patto che si verifichino certe condizioni. La condizione principale è conoscere il nome ed il volto della vittima. Solitamente questo oggetto è in possesso degli shinigami. Anche gli esseri umani possono utilizzarlo per scopi “nobili” o per vantaggi personali. Come affermato da Ryuk, un umano che fa uso di un Death Note è destinato a un’atroce sofferenza. Sia nel manga che nell’anime, tutti i personaggi che hanno usato almeno una volta il quaderno muoiono o perdono la ragione.
La carta delle pagine del Death Note è la vera parte attiva del quaderno. Se si strappa una pagina o un pezzo di pagina e lo si utilizza per uccidere, la maledizione funzionerà esattamente ed alle stesse condizioni come se la si fosse scritta sul quaderno intatto. Le pagine sembrano non avere fine: dopo anni di utilizzo il sottile quaderno continua ad avere sempre nuove pagine bianche su cui scrivere. È da notare, infine, che le parole “carta” (紙 kami) e “dio” (神 kami) sono omofone in lingua giapponese, pur scrivendosi con differenti kanji.
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