Io sono Sasuke! di Ozamu Tezuka J-Pop
La descrizione dell’albo manga Io sono Sasuke! di Ozamu Tezuka J-Pop dal sito web dell’editore:
QUESTE SONO LE AVVENTURE DEL PIÙ CORAGGIOSO TRA I NINJA!
All’inizio degli anni Sessanta il Giappone è in piena ninja-mania, al cinema come nei manga, e tra i personaggi ripescati dal folklore nazionale spicca Sasuke Sarutobi, leggendario guerriero del XVII secolo che diventa il simbolo stesso delle tecniche ninja. Originale come sempre, però, Osamu Tezuka si lancia in una “biografia” romanzata di Sasuke: nelle sue mani diventa un ragazzo avventato mosso dal senso di giustizia e dalla volontà di dimostrarsi il migliore… ma che il più delle volte viene salvato dalla dolce O-sai.
Curiosità sull’autore
Osamu Tezuka (手塚 治虫, nato 手塚 治, Tezuka Osamu; 3 novembre 1928 – 9 febbraio 1989) era un artista manga, fumettista e animatore giapponese. Nato nella prefettura di Osaka, la sua prolifica produzione, le sue tecniche pionieristiche e le sue innovative ridefinizioni dei generi gli sono valse titoli come “il padre dei manga” (マンガの父, Manga no Chichi), “il Padrino dei Manga” (マンガの教父, Manga no Kyōfu) e “il Dio dei Manga” (マンガの神様, Manga no Kami-sama). Inoltre, è spesso considerato l’equivalente giapponese di Walt Disney, che è stato una delle principali fonti di ispirazione durante gli anni della formazione di Tezuka. Sebbene questa frase elogi la qualità delle sue prime opere manga per bambini e di animazione, offusca anche l’influenza significativa delle sue opere gekiga successive, più letterarie.
Tezuka iniziò quella che era conosciuta come la rivoluzione dei manga in Giappone con la sua Nuova isola del tesoro, pubblicata nel 1947. La sua produzione avrebbe generato alcune delle serie manga più influenti, di successo e ben accolte, tra cui i manga per bambini Astro Boy, Princess Knight e Kimba il leone bianco, e le serie per adulti Black Jack, Phoenix e Buddha, tutte premiate con numerosi riconoscimenti.
La morte di un genio
Tezuka morì di cancro allo stomaco nel 1989. La sua morte ebbe un impatto immediato sul pubblico giapponese e su altri fumettisti. A Takarazuka è stato costruito un museo dedicato alla sua memoria e alle sue opere, e Tezuka ha ricevuto molti premi postumi. Al momento della sua morte erano in produzione diverse animazioni e i capitoli finali di Phoenix, che non sono mai stati pubblicati. (Wikipedia)
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